Si aprono oggi i lavori della Conferenza delle Parti numero 22, il summit annuale delle Nazioni Unite sul clima. Dopo aver siglato l’Accordo mondiale l’anno scorso a Parigi, e averlo ratificato in tempo record, la COP di Marrakech ha il compito di trasformare la vision dell’Accordo di Parigi in azioni concrete.
Come in ogni COP, gli argomenti sul tavolo sono innumerevoli, tanti quanto gli acronimi che vengono creati. Possiamo sintetizzare il mare magnum dei temi in discussione quest’anno in 3 grandi categorie:
- la governance,
- le regole,
- il percorso.
Il primo nodo da risolvere è relativo a quale sarà l’organo incaricato di gestire i lavori tra l’APA, l’organo pre-ratifica, o il CMA, l’organo di governo che sarà incaricato di prendere decisioni. La decisione è procedurale e sostanziale, e darà una prima idea delle reali intenzioni dei Paesi firmatari nel favorire l’avvio di quanto concordato lo scorso anno.
Le tematiche che dovranno trovare attuazione sono numerose: l’armonizzazione degli NDC, la revisione del meccanismo loss and damage, le disposizioni sulle misure di adattamento, la finanza e lo stocktaking. A Marrakech si scenderà nel concreto delle questioni.
Per la prima volta negli ultimi 15 anni, il summit apre i battenti con un’agenda già prestabilita e inserita all’interno di un percorso tracciato. È ora importante definire i contorni di questo percorso che dovrà condurre tutti i Paesi ad innalzare le proprie ambizioni sulla riduzione delle emissioni raggiungibile.
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